Martedì, 25 Maggio 2010 15:40

Marcia per la Pace Perugia – Assisi, 16/05/2010

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Non-violenza, responsabilità, giustizia, diritti umani, speranza, libertà, pace. Questi valori sono stati i più importanti direttori d’orchestra della Marcia per la Pace tenutasi lo scorso 16 Maggio in Umbria. Un fiume di centomila persone ha animato l'ormai tradizionale appuntamento della Marcia della pace Perugia-Assisi, partita alle 9 dal capoluogo umbro e giunta alla Rocca di Assisi nel primo pomeriggio. Anche il Gruppo Scout Bari 8 è partito con altri tre gruppi della provincia di Bari per partecipare a questa grande esperienza.

Il momento più saliente di sabato è stato senza dubbio la veglia nella Basilica di San Domenico di Perugia, dove per oltre un’ora si sono avvicendate testimonianze di scout che hanno denunciato i mali delle loro città di provenienza, quali droga, bullismo ed omertà. Degno di nota è stato anche l’intervento di Don Ciotti, leader del movimento “Libera”.

La domenica mattina, nonostante il meteo minacciasse pioggia, moltissime persone si sono radunate per prendere parte alla manifestazione. A capo del corteo era presente il caterpillar di Amnesty International con la scritta: "I diritti umani non si sgomberano" seguito dallo striscione ufficiale: "Abbiamo bisogno di un’altra cultura".

In tutto questo, il Bari 8 è stato reclutato per fare da apripista di un corteo lungo tanti sogni, speranze, desideri quanti erano i partecipanti all’evento.

In un momento di riflessione condiviso a fine Marcia, qualcuno di noi ha detto che era stato molto colpito dalla particolarità di questa lunga camminata. In quei 24 km si è avuta l’occasione di camminare, cantare, persino stancarsi insieme a persone nelle quali, pur ignorando il nome, il luogo di provenienza e la situazione personale, ci si poteva facilmente identificare per l’ideologia dominante: la pace.

Spesso invochiamo la Pace ma non abbiamo ancora capito che dobbiamo essere noi a costruirla. C’è stato qualcuno in passato che ha affermato: “Non basta parlare di Pace. Uno ci deve credere. E non basta crederci. Uno ci deve lavorare.”

La partecipazione alla Marcia è stata la nostra testimonianza che avrà la sua ricaduta nella nostra vita quotidiana.

Neanche la pioggia che ci ha colpiti durante l’ultima ora di cammino ha attenuato il fraterno spirito della Marcia, tra bandiere arcobaleno e canti di gioia.

Molto emozionante è stata infine la visita alla “Porziuncola” di Santa Maria degli Angeli, dalla quale, dopo una breve pausa di raccoglimento, abbiamo  intrapreso il viaggio di ritorno.

A questo proposito, desidero concludere con un pensiero espresso durante un discorso parlamentare da Filippo Turati, grande intellettuale pacifista: "Il famoso ‘si vis pacem, para bellum’ non è che un gioco di parole da oracolo di Delfi. Torniamo, signori, al senso comune, che dice: si vis pacem, para pacem."

 

Buona Strada

Marco Cavone

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